Collezione

Reale arazzeria napoletana

1776

Carlo di Borbone, una volta arrivato a Napoli, decise di fondare una Real fabbrica di arazzi:
il Re chiamò, quindi, a corte dodici artigiani provenienti dalla ormai chiusa manifattura medicea fiorentina.
Tra loro vi erano Domenico del Rosso e Giovan Francesco Pieri, a cui fu affidata la direzione della nuova manifattura partenopea. 
I primi lavori che la fabbrica presentò furono gli arazzi raffiguranti i sovrani.
L'interesse di Carlo per la produzione fu così alto che egli stesso decideva il soggetto dei vari arazzi e la loro collocazione definitiva. La tessitura napoletana si caratterizza per l'utilizzo della seta grezza e per l'assenza di colori forti e cangianti, che conferivano agli 
arazzi un'eleganza tipicamente neoclassica. Inoltre gli arazzi erano spesso decorati con pietre preziose.
Inizialmente la fabbrica venne collocata all'interno di Palazzo Reale, in alcuni ambienti al piano terra ma nel novembre del 1778 fu spostata a S. Leucio di Caserta.
Qui il Durante in quello stesso anno terminò un arazzo raffigurante Cleopatra.
All'epoca della Repubblica Napoletana del 1799, vi furono notevoli danni e depredazioni, che segnarono la fine della fabbrica, lasciando a Napoli e al mondo duecentotredici arazzi, un patrimonio artistico di valore immenso.
I due momenti sono caratterizzati dall'uso di due diversi modelli di telai, inizialmente quelli a basso liccio (tessitura orizzontale), poi 
soppiantati da quelli ad alto liccio (tessitura verticale) che accelerarono la produzione.
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