Nel mondo antico le nature morte non erano considerate un genere autonomo, ma solo elementi all'interno di grandi composizioni.
Nella pittura romana tali soggetti compaiono con l'affermazione del II Stile: vengono raffigurati quadretti con cibi, animali, vasellame, denaro e attrezzi per scrivere; le nature morte sono collocate nella parte centrale delle pareti delle sale da pranzo o dei saloni di intrattenimento.
Uno degli artisti più famosi che si specializzò in questo genere pittorico fu Pireico, artista che si volle distinguere dipingendo con grande abilità botteghe, asini, vivande e simili.
Il genere della natura morta continua anche nella produzione pittorica successiva, con raffigurazioni inizialmente miniaturistiche, poi con dimensioni maggiori.